Panasonic ToughPad FZ-M1 Mk1, recensione completa

IL DIGITALIZZATORE

Dal punto di vista del digitalizzatore il Panasonic ToughPad FZ-M1 si dimostra estremamente innovativo in quanto offre un inedito pannello capacitivo multitocco ottimizzato per l’uso con la penna.

A differenza dei normali pannelli capacitivi pensati per l’uso mediante le dita, che devono necessariamente utilizzare penne con punte particolarmente grandi – almeno mezzo centimetro di diametro – il pannello utilizzato da Panasonic sul ToughPad FZ-M1 è in grado di riconoscere punti di contatto estremamente ridotti, permettendo l’uso di una particolare penna la cui punta ha il diametro di appena un millimetro e mezzo – una penna quindi esteticamente quasi indistinguibile da quelle dotate di tecnologia attiva.

Alla superiore precisione del pannello, la cui penna risulta perfettamente utilizzabile per toccare e selezionare porzioni particolarmente piccole di schermo, si affianca anche un superiore riconoscimento ed esclusione del polso, anche grazie alla Touch Screen Mode Setting Utility che permette all’utente di scegliere tra cinque diverse modalità di uso del digitalizzatore: quella abilitata nativamente è la “Penna e tocco“, dove il sistema riconosce sia l’input a penna che quello mediante le dita, pur offrendo priorità alla penna in quanto sono ignorati i tocchi multipli nel momento in cui tra i molti è presente un tocco preciso.

Sono poi presenti la modalità “Solo penna“, dove input provenienti da fonti di grosse dimensioni sono ignorati; “Solo tocco“, dove la penna a punta fine non viene mai riconosciuta (non è ben chiaro il perché dell’esistenza di questa modalità); “Tocco con guanti“, versione più sensibile della modalità “Penna e tocco” che permette l’uso dello schermo anche con guanti sottili (lo schermo diventa così sensibile che l’input a mani nude viene riconosciuto anche al semplice avvicinarsi del dito), e “Tocco con schermo bagnato” dove lo schermo risulta funzionale anche con gocce d’acqua presenti su di esso- una modalità generalmente impossibile sui normali schermi capacitivi; in questa modalità la penna a punta fine non viene riconosciuta.

Il digitalizzatore capacitivo ottimizzato per la penna presente sul ToughPad FZ-M1 è decisamente più funzionale rispetto a quanto presente su altri modelli ottimizzati per le dita; le funzioni superiori sono però limitate dal sistema operativo, che non è in grado di riconoscere tra penna e dita – essendo presente solo il pannello capacitivo, tutto viene riconosciuto da Windows 8.1 Pro come “dito” e quindi le applicazioni per la scrittura, che generalmente sono ottimizzate per i digitalizzatori elettromagnetici, non riescono ad offrire un inchiostro digitale di qualità.
Trattandosi poi di una tecnologia passiva, la penna viene riconosciuta solo al contatto con lo schermo; viene quindi a mancare la funzione di hoovering e quindi la possibilità di spostare il cursore sullo schermo senza selezionare; questo risulta particolarmente sgradevole nei molti siti ed applicazioni non ottimizzati.

LA PENNA

Insieme al ToughPad FZ-M1 Panasonic offre una particolare penna capacitiva caratterizzata da una punta particolarmente sottile.

Si tratta di una penna simile a quelle presenti sui vecchi Tablet PC dotati di digitalizzatore passivo resistivo e come quelle offre un puntamento preciso – essenziale in un dispositivo compatto come questo.

Sapere che siamo davanti ad uno stilo capacitivo impressiona, in particolare nel momento in cui lo si confronta con penne Wacom, N-Trig, Synaptics o anche semplicemente ad una normale penna capacitiva Bamboo Stylus.

Dal punto di vista fisico la penna, come abbastanza normale per Panasonic, non esalta: plastica e leggera, essendo capacitiva non ha tasti laterali e nessuna funzione aggiuntiva se non quella di permettere all’utente di legarla al Tablet PC mediante l’apposito cordino. Non alloggiabile internamente, la penna può essere agganciata al sostegno per la mano.

VOTO PARZIALE: 6/10. Nel ToughPad FZ-M1 Panasonic ha inserito un pannello capacitivo che si può usare in modo preciso come se fosse resistivo – si tratta qualcosa di veramente innovativo, ma che nell’uso pratico resta comunque fortemente limitato rispetto a soluzioni elettromagnetiche attive per quanto riguarda le funzionalità di inchiostro digitale e di navigazione.

SCHERMO

Il Pansonic ToughPad FZ-M1 è il più piccolo Tablet PC di Panasonic e la diagonale da sette pollici potrebbe far ricadere questo ultraportatile nella categoria degli Ultra-Mobile PC.

Essendo pensato per la mobilità e l’uso in esterni, il ToughPad FZ-M1 è dotato di un ottimo pannello IPS capace di offrire angoli di visione estremi; la retroilluminazione LED a 500 candele al metro quadro permette un confortevole uso in esterni, anche grazie alla finitura opaca, ma comunque quando un sole estivo lo colpisce in pieno risulta leggermente meno visibile di altri modelli corazzati più grandi.

Lo schermo è protetto in tre diversi modi: in primo luogo è presente, in uscita dalla fabbrica, una pellicola plastica che copre proteggendo tutto il vetro frontale tranne le webcam; in secondo modo è abbassato rispetto alla cornice, in modo che anche quando si appoggia il Tablet PC su una superficie piatta lo schermo non è mai a contatto con la superficie stessa; per ultimo lo schermo non è direttamente agganciato alla scocca – in modo che anche in caso di cadute l’urto non viene trasmesso al vetro. Con queste tre protezioni attive, rovinare lo schermo del Panasonic ToughPad FZ-M1 diventa se non altro estremamente complesso.

Dal punto della risoluzione lo schermo si rivela buono, presentando la ormai nuovamente diffusa 1280×800 che garantirebbe un buon spazio di lavoro se la diagonale non fosse così ridotta. Per lavorare correttamente nel Dekstop è necessario ingrandire l’interfaccia, ma in questo modo si riduce lo spazio di lavoro presente; il risultato è che il ToughPad FZ-M1 dà il suo meglio con applicazioni personalizzate o nell’interfaccia Metro/Modern.

VOTO PARZIALE: 8/10. Ottimo dal punto di vista dell’immagine e molto buono per l’usabilità in mobilità, lo schermo opaco in 16:10 del ToughPad più piccolo è effettivamente piccolo per chi cerca una macchina pienamente utilizzabile con l’interfaccia Desktop. Il nuovo Panasonic dona il suo meglio con le applicazioni Metro/Modern o con applicazioni Desktop create su misura.

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